Punti notevoli della Bibbia: 2 Samuele 16-17-18 > Scuola di Ministero Teocratico

Scuola di Ministero Teocratico: Informazioni per studio personale

Leggere e ascoltare la lettura della Bibbia in JW.org:

Informazioni per lo studio personale

2 SAMUELE 16:3

“Il re ora disse: “E dov’è il figlio del tuo padrone?” A ciò Ziba disse al re: “Ecco, dimora a Gerusalemme; poiché disse: ‘Oggi la casa d’Israele mi ridarà il governo reale di mio padre’”.”

*** w02 15/2 pp. 14-15 par. 11 Affrontarono spine nella carne ***
11 In seguito Mefiboset dovette lottare con un’altra spina nella carne. Il suo servitore Ziba lo calunniò davanti al re Davide, che fuggiva da Gerusalemme a motivo della ribellione del figlio Absalom. Ziba disse che Mefiboset slealmente era rimasto a Gerusalemme nella speranza di acquisire il regno. Davide credette alla calunnia di Ziba e diede tutta la proprietà di Mefiboset a quel bugiardo. — 2 Samuele 16:1-4.

*** w02 15/2 p. 15 Affrontarono spine nella carne ***
Un ambizioso disegno del genere non si addiceva a un uomo umile e riconoscente come Mefiboset, che senza dubbio conosceva bene l’esempio di fedeltà dato da suo padre, Gionatan. Pur essendo figlio del re Saul, Gionatan aveva riconosciuto umilmente che Geova aveva scelto Davide quale re di Israele. (1 Samuele 20:12-17) Come genitore timorato di Dio e amico leale di Davide, Gionatan non avrebbe mai insegnato al figlioletto Mefiboset ad aspirare al potere regale.

2 SAMUELE 16:9

“Infine Abisai figlio di Zeruia disse al re: “Perché deve questo cane morto invocare il male sul mio signore il re? Fammi passare, ti prego, a staccargli la testa”.”

*** w99 1/5 p. 32 Vincere il male col bene ***
Vincere il male col bene
“PERCHÉ deve questo cane morto invocare il male sul mio signore il re? Fammi passare, ti prego, a staccargli la testa”. Questa richiesta fu fatta da Abisai, uno dei capi dell’esercito di Israele. Era la sua adirata risposta agli odiosi insulti lanciati al suo signore, il re Davide, da un beniaminita di nome Simei. — 2 Samuele 16:5-9.
Abisai stava cedendo a un modo di pensare che oggi va per la maggiore, quello di rendere la pariglia. Sì, Abisai voleva che Simei pagasse a caro prezzo gli insulti che aveva lanciato a Davide.

2 SAMUELE 16:10

“Ma il re disse: “Che ho a che fare con voi figli di Zeruia? Lasciate che egli invochi così il male, perché Geova stesso gli ha detto: ‘Invoca il male su Davide!’ Chi dunque direbbe: ‘Perché hai fatto in questo modo?’””

*** it-2 p. 187 Maledire, Maledizione ***
Riconoscendo che solo Geova può rendere efficace una maledizione, Davide respinse l’adirata richiesta di Abisai il quale voleva ‘staccare la testa’ a Simei, che aveva oltraggiosamente invocato il male su Davide. Davide disse: “Lasciatelo stare affinché invochi il male, poiché glielo ha detto Geova! Forse Geova vedrà col suo occhio, e Geova mi renderà bontà invece della sua maledizione in questo giorno”. (2Sa 16:5-12; cfr. Sl 109:17, 18, 28).

2 SAMUELE 16:11

“E Davide proseguì, dicendo ad Abisai e a tutti i suoi servitori: “Ecco, il mio proprio figlio, che è uscito dalle mie proprie parti interiori, cerca la mia anima; e quanto più ora un beniaminita! Lasciatelo stare affinché invochi il male, poiché glielo ha detto Geova!”

*** w99 1/5 p. 32 Vincere il male col bene ***
Ma quale fu la reazione di Davide? Frenò Abisai, dicendo: “Lasciatelo stare”. Benché le accuse di Simei non fossero vere, Davide resisté umilmente alla tentazione di rendere pan per focaccia. Preferì lasciare la cosa nelle mani di Geova. — 2 Samuele 16:10-13.
Quando Davide tornò sul trono dopo essere fuggito a causa del tentativo di rivolta capeggiato da suo figlio, fra i primi ad accoglierlo e a chiedergli perdono c’era Simei. Di nuovo Abisai avrebbe voluto ucciderlo, ma anche questa volta Davide glielo impedì. — 2 Samuele 19:15-23.
In questo caso Davide prefigurò degnamente Gesù Cristo, del quale l’apostolo Pietro scrisse: “Quando era oltraggiato, non rese oltraggio . . . ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente”. — 1 Pietro 2:23.
Oggi i cristiani sono esortati a essere “di mente umile, non rendendo male per male”. (1 Pietro 3:8, 9) Seguendo l’esempio di Davide e di Gesù Cristo, anche noi possiamo “vincere il male col bene”. — Romani 12:17-21.

2 SAMUELE 16:16

“E avvenne che, appena Husai l’archita, compagno di Davide, venne da Absalom, Husai diceva ad Absalom: “Viva il re! Viva il re!””

*** it-1 p. 40 Absalom ***
Occupando Gerusalemme e il palazzo, Absalom accettò l’apparente defezione di Husai dopo avere osservato con sarcasmo che Husai era il fedele “compagno” di Davide. Poi, seguendo il consiglio di Ahitofel, Absalom ebbe pubblicamente rapporti con le concubine del padre a riprova della completa frattura fra lui e Davide e della sua irremovibile determinazione di conservare il trono. (2Sa 16:15-23) In questo modo si adempì l’ultima parte dell’ispirata profezia di Natan. — 2Sa 12:11.

2 SAMUELE 16:17

“A ciò Absalom disse a Husai: “Questa è la tua amorevole benignità verso il tuo compagno, vero? Perché non sei andato col tuo compagno?””

*** it-1 p. 40 Absalom ***
Occupando Gerusalemme e il palazzo, Absalom accettò l’apparente defezione di Husai dopo avere osservato con sarcasmo che Husai era il fedele “compagno” di Davide. Poi, seguendo il consiglio di Ahitofel, Absalom ebbe pubblicamente rapporti con le concubine del padre a riprova della completa frattura fra lui e Davide e della sua irremovibile determinazione di conservare il trono. (2Sa 16:15-23) In questo modo si adempì l’ultima parte dell’ispirata profezia di Natan. — 2Sa 12:11.

2 SAMUELE 16:21

“Ahitofel disse quindi ad Absalom: “Abbi relazione con le concubine di tuo padre, che egli ha lasciato ad aver cura della casa. E tutto Israele certamente udrà che ti sei reso un fetore a tuo padre, e le mani di tutti quelli che sono con te certamente si rafforzeranno”.”

*** w05 15/5 p. 13 Mari, antica regina del deserto ***
Le tavolette rinvenute a Mari hanno fatto luce anche su certi passi biblici. Per esempio, indicano che impadronirsi dell’harem di un nemico era “un aspetto fondamentale della condotta dei re dell’epoca”. Il consiglio che il traditore Ahitofel diede ad Absalom, figlio del re Davide, cioè di avere relazione con le concubine del padre, non era nulla di nuovo. — 2 Samuele 16:21, 22.

*** it-1 p. 40 Absalom ***
Poi, seguendo il consiglio di Ahitofel, Absalom ebbe pubblicamente rapporti con le concubine del padre a riprova della completa frattura fra lui e Davide e della sua irremovibile determinazione di conservare il trono. (2Sa 16:15-23) In questo modo si adempì l’ultima parte dell’ispirata profezia di Natan. — 2Sa 12:11.

2 SAMUELE 16:22

“Pertanto tesero una tenda per Absalom sulla terrazza, e Absalom aveva relazione con le concubine di suo padre sotto gli occhi di tutto Israele.”

*** si p. 62 par. 21 Libro biblico numero 10: 2 Samuele ***
21 Tornato a Gerusalemme, l’usurpatore Absalom, dietro suggerimento di Ahitofel, ha rapporti con le concubine di suo padre “sotto gli occhi di tutto Israele”. Questo adempie il giudizio profetico di Natan. (16:22; 12:11) Ahitofel consiglia inoltre ad Absalom di prendere un esercito di 12.000 uomini e di dare la caccia a Davide nel deserto. Comunque Husai, che si è guadagnato la fiducia di Absalom, propone di agire diversamente. Proprio come Davide ha chiesto in preghiera, il consiglio di Ahitofel viene frustrato. Come poi farà Giuda, Ahitofel, quando vede che il suo consiglio non è stato seguito, va a casa e si strangola.

*** it-1 p. 527 Concubina ***
Poiché secondo la consuetudine orientale le mogli e le concubine del re potevano appartenere soltanto al suo successore, Absalom, che non nutriva nessun rispetto per suo padre Davide, cercò di consolidare le sue pretese al trono avendo rapporti con le dieci concubine di Davide. (2Sa 16:21, 22)

*** it-2 p. 705 Re ***
Mogli e proprietà. In quanto al matrimonio e alla famiglia, i re di Giuda seguirono la consuetudine di avere più mogli e concubine, benché la Legge stabilisse che il re non doveva moltiplicare il numero delle sue mogli. (De 17:17) Le concubine erano considerate proprietà della Corona e passavano al successore al trono insieme ai diritti e alle proprietà del re. Sposare o prendere una concubina del re defunto equivaleva a dichiararsi pretendente al trono. Quindi il fatto che Absalom avesse rapporti con le concubine di suo padre, il re Davide, e che Adonia chiedesse in moglie Abisag, infermiera e compagna di Davide quando questi era vecchio, equivaleva a pretendere il trono. (2Sa 16:21, 22; 1Re 2:15-17, 22) Erano azioni proditorie.

2 SAMUELE 17:10

“E anche l’uomo valoroso il cui cuore è come il cuore del leone verrà meno per la debolezza; poiché tutto Israele è consapevole che tuo padre è un uomo potente e tali sono anche gli uomini valorosi che sono con lui.”

*** w96 15/7 p. 32 Potete avere “il cuore del leone” ***
Potete avere “il cuore del leone”
A VOLTE la Bibbia si serve del leone come simbolo di coraggio e fiducia. Di uomini valorosi o coraggiosi viene detto che hanno “il cuore del leone”, e dei giusti si legge che “confidano come un giovane leone”. (2 Samuele 17:10; Proverbi 28:1) Specialmente quando è sfidato, il leone mostra di meritare la reputazione di “più potente fra le bestie”. — Proverbi 30:30.
Geova Dio paragona all’intrepidezza del leone la propria determinazione di proteggere il suo popolo. Isaia 31:4, 5 dice: “Proprio come il leone ruggisce, sì, il giovane leone fornito di criniera, sulla sua preda, quando si convoca contro di esso un intero numero di pastori, e nonostante la loro voce non si atterrirà e nonostante la loro agitazione non si umilierà; nello stesso modo Geova degli eserciti scenderà a far guerra sul monte Sion . . . Difendendola, certamente anche la libererà. Risparmiandola, la dovrà anche far scampare”. Così Geova assicura ai suoi servitori che si prenderà attivamente cura di loro, specialmente di fronte all’avversità.
La Bibbia paragona il più grande avversario dell’uomo, Satana il Diavolo, a un vorace leone ruggente. Perché non finiamo nelle sue fauci, nelle Scritture ci viene detto: “Mantenetevi assennati, siate vigilanti”. (1 Pietro 5:8) Un modo per farlo è quello di evitare la sonnolenza spirituale, che può essere fatale. A questo riguardo Gesù disse: “Prestate attenzione a voi stessi affinché i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita”. (Luca 21:34-36) Sì, essendo spiritualmente desti in questi “ultimi giorni” possiamo avere “il cuore del leone”, un cuore ‘saldo, che confida in Geova’. — 2 Timoteo 3:1; Salmo 112:7, 8.

2 SAMUELE 17:12

“E dobbiamo andare contro di lui in uno dei luoghi dove certamente deve trovarsi, e noi stessi saremo su di lui proprio come la rugiada cade sul suolo; e certamente non sarà lasciato nemmeno uno fra lui e tutti gli uomini che sono con lui.”

*** it-2 p. 807 Rugiada ***
Le gocce di rugiada si formano silenziosamente e numerose. Forse per indicare furtività o una moltitudine paragonabile alle gocce di rugiada, Husai disse ad Absalom: “Noi stessi saremo su [Davide] proprio come la rugiada cade sul suolo”. (2Sa 17:12)

2 SAMUELE 17:17

“Mentre Gionatan e Ahimaaz stavano a En-Roghel, una serva andò e li informò. Essi stessi dunque se ne andarono, giacché dovevano informare il re Davide; poiché non potevano far vedere che entravano in città.”

*** gl p. 20 Gerusalemme e il tempio di Salomone ***
En-Roghel a sud fornivano acqua dolce, per cui erano preziose soprattutto in caso di attacco nemico. — 2Sa 17:17.

*** gl p. 21 Gerusalemme e il tempio di Salomone ***
En-Roghel

2 SAMUELE 17:23

“In quanto ad Ahitofel, vide che il suo consiglio non era stato seguito, e sellava un asino e si levava e se ne andava a casa sua nella sua propria città. Quindi diede comandi alla sua casa e si strangolò e così morì. Fu dunque sepolto nel luogo di sepoltura dei suoi antenati.”

*** it-1 p. 41 Absalom ***
Ahitofel, rendendosi conto che la rivolta sarebbe fallita, si suicidò. — 2Sa 17:1-14, 23.

*** it-1 p. 81 Ahitofel ***
In seguito, pur essendo stato intimo amico di Davide, divenne traditore e si unì ad Absalom, figlio di Davide, nell’insurrezione contro il re. Essendo fra i promotori della rivolta, consigliò ad Absalom di violare le concubine di Davide, e chiese il permesso di radunare un esercito di 12.000 uomini per dare immediatamente la caccia a Davide e ucciderlo mentre era ancora debole e disorganizzato. (2Sa 15:31; 16:15, 21; 17:1-4) Quando Geova sventò questo piano ben architettato, e venne seguito il consiglio di Husai, Ahitofel evidentemente si rese conto che la ribellione di Absalom sarebbe fallita. (2Sa 15:32-34; 17:5-14) Si suicidò e fu sepolto con i suoi antenati. (2Sa 17:23) Tranne che in tempo di guerra, questo è l’unico caso di suicidio menzionato nelle Scritture Ebraiche.

*** it-1 p. 165 Appendere ***
I due casi di suicidio menzionati nella Bibbia avvennero per strangolamento mediante impiccagione. Ahitofel, il consigliere di Davide divenuto traditore, si strangolò (“si impiccò”, LXX). (2Sa 17:23) L’azione di Ahitofel fu profetica di quella di Giuda Iscariota, l’apostolo di Gesù divenuto traditore. (Sl 41:9; Gv 13:18) Anche Giuda si impiccò. (Mt 27:5)

2 SAMUELE 17:25

“E Amasa era colui che Absalom aveva messo al posto di Gioab sull’esercito; e Amasa era figlio di un uomo il cui nome era Itra l’israelita, che aveva avuto relazione con Abigail figlia di Naas, sorella di Zeruia, madre di Gioab.”

*** it-1 p. 29 Abigail ***
2. Una delle due sorelle di Davide. (1Cr 2:13-17) Alcuni studiosi ritengono che fosse solo una sorellastra, sorella da parte di madre ma non da parte di padre. In 2 Samuele 17:25 Abigail è chiamata “figlia di Naas”. La tradizione rabbinica sostiene che Naas sia semplicemente un altro nome di Iesse, padre di Davide. La Settanta greca (ed. P. A. de Lagarde) in questo versetto ha “Iesse” invece di “Naas”. Anche alcune traduzioni moderne dicono la stessa cosa. (Vedi CEI, Ga). Ma si noti che in 1 Cronache 2:13-16 Abigail e Zeruia non sono chiamate ‘figlie di Iesse’ ma piuttosto “sorelle” dei figli di Iesse, incluso Davide. Questo fa supporre che la loro madre avesse prima sposato un uomo di nome Naas, da cui avrebbe avuto Abigail e Zeruia, e poi fosse diventata moglie di Iesse e madre dei suoi figli. Non si può dunque affermare categoricamente che Abigail fosse figlia di Iesse. — Vedi NAAS n. 2.

*** it-1 p. 1253 Iesse ***
Le due sorelle di Davide, Abigail e Zeruia, non sono mai chiamate figlie di Iesse, ma una è chiamata “figlia di Naas”. (1Cr 2:16, 17; 2Sa 17:25) Può darsi che Naas fosse il primo marito della moglie di Iesse, e le sue figlie fossero quindi sorellastre dei figli di Iesse, oppure Naas potrebbe essere un altro nome di Iesse, o anche il nome di sua moglie, secondo l’ipotesi avanzata da alcuni.

*** it-2 p. 354 Naas ***
2. Padre di Abigail, sorella o sorellastra di Davide, e forse padre di Zeruia. Nonno di Abisai, Gioab, Asael e Amasa. (2Sa 17:25; 1Cr 2:16, 17) Abigail è chiamata “figlia di Naas”, ma né lei né sua sorella sono mai chiamate figlie di Iesse, padre di Davide, benché sia detto che erano “sorelle” dei figli di Iesse, incluso Davide. Esistono varie possibilità: (1) Naas poteva essere una donna, moglie di Iesse e madre dei suddetti (il nome poteva essere sia maschile che femminile), ma ciò non è molto probabile perché di solito le donne comparivano nelle genealogie solo per ragioni speciali, che in questo caso non sembrano esserci. (2) Naas poteva essere un altro nome di Iesse, come suggerisce un’antica tradizione ebraica. La Settanta greca (ed. P. A. de Lagarde) ha “Iesse” invece di Naas in 2 Samuele 17:25.

2 SAMUELE 17:28

“[portarono] letti e catini e vasi di vasaio, e frumento e orzo e farina e grano arrostito e fave e lenticchie e grano tostato;”

*** it-1 p. 480 Cibo ***
I cereali venivano spesso mangiati arrostiti, prendendo un mazzo di spighe e tenendole sul fuoco o arrostendole in padella. (Ru 2:14; 2Sa 17:28)

2 SAMUELE 17:29

“e presentarono miele e burro e pecore e cagliate di vacca per Davide e per la gente che era con lui affinché mangiassero, poiché dissero: “La gente ha fame e stanchezza e sete nel deserto”.”

*** it-1 p. 944 Formaggio ***
Durante la guerra civile fomentata da Absalom, alcuni amici mandarono a Davide provviste di cibo, fra cui “cagliate di vacca”, e anche in questo caso poteva trattarsi di formaggi freschi. — 2Sa 17:29.

2 SAMUELE 18:5

“E il re comandava a Gioab e ad Abisai e a Ittai, dicendo: “Trattate gentilmente il giovane Absalom per amor mio”. E tutto il popolo stesso udì quando il re comandò a tutti i capi circa la faccenda di Absalom.”

*** it-1 p. 1022 Gentilezza ***
In 2 Samuele 18:5 Davide, uomo di guerra, a motivo del suo amore paterno ordinò a Gioab di trattare gentilmente il suo figlio ribelle Absalom. Qui il termine ebraico (ʼat) indica un gesto gentile o conciliante.

2 SAMUELE 18:6

“E il popolo continuò a uscire nel campo incontro a Israele; e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim.”

*** it-1 p. 783 Efraim ***
4. La “foresta di Efraim” era una zona a E del Giordano dove l’esercito di Davide combatté contro quello del figlio ribelle Absalom. (2Sa 18:6-8) Il luogo esatto dove sorgeva la foresta di Efraim nel paese di Galaad non è noto, ma probabilmente si trovava nei pressi di Maanaim. — 2Sa 17:22, 24, 26.

2 SAMUELE 18:8

“E lì la battaglia si spargeva per tutto il paese che era in vista. Per di più, la foresta divorò quel giorno più gente di quanta non ne divorasse la spada.”

*** w87 15/3 p. 31 Domande dai lettori ***
Domande dai lettori
▪ Cosa significano le parole di 2 Samuele 18:8: “La foresta divorò . . . più gente di quanta non ne divorasse la spada”?
Absalom, l’avvenente figlio del re Davide, aveva usurpato il trono e aveva costretto il padre a fuggire da Gerusalemme. In seguito, nella foresta di Efraim (forse a est del Giordano) ebbe luogo una battaglia tra le forze di Absalom e quelle leali a Davide, il re unto da Geova. Il racconto di 2 Samuele 18:6, 7 dice che nella durissima battaglia gli uomini di Davide uccisero 20.000 ribelli. In parte, il versetto successivo aggiunge: “Per di più, la foresta divorò quel giorno più gente di quanta non ne divorasse la spada”.
Secondo alcuni, questo significherebbe che dei soldati ribelli furono divorati da bestie feroci che vivevano nei boschi. (1 Samuele 17:36; 2 Re 2:24) Ma non è necessario presupporre la presenza di animali che li divorassero letteralmente, così come gli uccisi in battaglia non erano stati letteralmente divorati da una “spada”. In realtà, la battaglia ‘si sparse per tutto il paese che era in vista’. Pertanto, una spiegazione più verosimile è che, dopo essere stati sconfitti, gli uomini di Absalom presi dal panico fuggirono attraverso una foresta situata in una zona accidentata, caddero forse in buche e burroni nascosti e rimasero intrappolati nella fitta boscaglia. Va notato che il racconto prosegue spiegando poi che lo stesso Absalom fu vittima della foresta. Evidentemente a causa dell’abbondante capigliatura, la sua testa si impigliò in un grosso albero, lasciandolo indifeso ed esposto all’attacco mortale di Gioab e dei suoi uomini. Il cadavere di Absalom fu ‘gettato in una grande cavità nella foresta, e su di esso fu eretto un mucchio di pietre molto grande’. — 2 Samuele 18:9-17.

2 SAMUELE 18:9

“Infine Absalom si trovò davanti ai servitori di Davide. E Absalom cavalcava un mulo, e il mulo andava sotto l’intreccio dei rami di un grosso albero massiccio, così che la sua testa si impigliò nel grosso albero, ed egli fu sollevato fra i cieli e la terra, mentre il mulo stesso che gli stava sotto passò oltre.”

*** it-1 p. 41 Absalom ***
Battaglia decisiva e morte. L’esercito di Absalom, di recente formazione, subì una schiacciante disfatta da parte degli esperti combattenti di Davide. Il combattimento si estese alla foresta di Efraim. Absalom cercò di allontanarsi cavalcando il suo mulo regale, ma, passando sotto i rami bassi di un grosso albero, la chioma gli si impigliò nella biforcazione di un ramo così che rimase sospeso per aria.

2 SAMUELE 18:12

“Ma l’uomo disse a Gioab: “Se anche sentissi pesare sulle palme delle mie mani mille pezzi d’argento, non stenderei la mano contro il figlio del re; poiché ai nostri orecchi il re comandò a te e ad Abisai e a Ittai, dicendo: ‘Badate, chiunque [voi siate], al giovane, ad Absalom’.”

*** it-1 p. 41 Absalom ***
L’uomo che riferì a Gioab di averlo visto disse che non avrebbe disubbidito alla richiesta di Davide uccidendo Absalom neanche per “mille pezzi d’argento [se si tratta di sicli, ca. 3.400.000 lire]”,

2 SAMUELE 18:18

“Ora Absalom stesso, mentre era in vita, aveva preso e si erigeva un cippo, che è nel Bassopiano del Re, poiché disse: “Non ho nessun figlio per conservare il ricordo del mio nome”. Diede dunque al cippo il suo proprio nome, e continua a chiamarsi Monumento di Absalom fino a questo giorno.”

*** it-1 p. 41 Absalom ***
Monumento di Absalom. Cippo eretto da Absalom nel “Bassopiano del Re”, detto anche “Bassopiano di Save”, presso Gerusalemme. (2Sa 18:18; Ge 14:17) Egli lo eresse perché non aveva figli che tenessero vivo il suo nome dopo la sua morte. Sembrerebbe quindi che i tre figli menzionati in 2 Samuele 14:27 fossero morti piccoli. Absalom non fu sepolto sul luogo del suo monumento ma in una fossa nella foresta di Efraim. — 2Sa 18:6, 17.
Nella valle del Chidron c’è un monumento di pietra chiamato Tomba di Absalom, ma la sua forma architettonica indica che appartiene al periodo greco-romano, forse all’epoca di Erode. Non c’è dunque alcuna ragione per associarvi il nome di Absalom.

*** it-2 p. 893 Save, Bassopiano di ***
Secoli dopo Absalom eresse il suo monumento “nel Bassopiano del Re”, probabilmente lo stesso luogo, vicino a Gerusalemme. (2Sa 18:18) Giuseppe Flavio dice che il Monumento di Absalom fu eretto “a due stadi [370 m] da Gerusalemme”. (Antichità giudaiche, VII, 243 [x, 3]) Comunque è impossibile identificare con sicurezza la posizione esatta del Bassopiano di Save.

2 SAMUELE 18:33

“Quindi il re si turbò e salì nella camera in terrazza sopra la porta e si mise a piangere; e questo è ciò che diceva mentre camminava: “Figlio mio Absalom, figlio mio, figlio mio Absalom! Oh fossi morto io, io stesso, invece di te, Absalom figlio mio, figlio mio!””

*** g94 8/3 p. 26 Un aiuto per chi ha perso una persona cara ***
IL PUNGIGLIONE della morte in genere non solo fa soffrire, ma lascia anche stordito chi perde una persona cara, che si tratti del marito, della moglie, del padre, della madre, di un figlio, di una figlia o anche di un amico. Anche chi è saggio può fare delle domande senza ricevere risposte confortanti, e anche chi è forte può piangere sotto il peso del dolore senza trovare conforto. Chi legge la Bibbia forse ricorderà l’esclamazione di dolore in cui proruppe Davide quando il perfido Absalom fu messo a morte: “Figlio mio Absalom, figlio mio, figlio mio Absalom! Oh fossi morto io, io stesso, invece di te, Absalom figlio mio, figlio mio!” (2 Samuele 18:33) Questo non era il pianto di un re per un traditore: era il pianto di un padre per la morte del figlio.

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